Come stai?
Ci sono momenti in cui qualcosa dentro di noi chiede attenzione: un disagio che non sappiamo spiegare, una difficoltà nelle relazioni, una sensazione di smarrimento o di fatica nel dare senso a ciò che viviamo.
In questi momenti può essere utile fermarsi e concedersi uno spazio di ascolto, dove poter esplorare con curiosità e rispetto la propria esperienza.
Nel mio lavoro accompagno le persone in un percorso di conoscenza di sé, in cui ciò che accade nella relazione terapeutica diventa occasione per comprendere meglio come ci muoviamo nel mondo e come ci leghiamo agli altri.
L’obiettivo non è “aggiustare” ciò che non va, ma aprire uno spazio di incontro che permetta di riconoscere i bisogni, dare voce alle emozioni e trovare un modo più autentico e personale di stare nelle cose che ci riguardano.
È in questo incontro, in questo movimento condiviso, che si genera una nuova possibilità di sentire, comprendere e vivere l’esperienza in modo più pieno e vitale.
Chi sono?
Sono una psicologa clinica laureata a pieni voti presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana, Sezione A, n° 09874.
Dal 2022 sono iscritta alla SIPRe (sede di Milano), scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia ad indirizzo Psicoanalisi della Relazione.
Nello stesso anno, ho vinto una borsa di studio presso l’Università del Massachusetts, Boston, sulla salute relazionale precoce (Fellowship on Early Relational Health), con a capo il Professor Ed Tronick: un’occasione straordinaria di confronto e scambio proficuo con i maggiori esponenti della salute mentale infantile a livello internazionale.
Oltre alla libera professione negli studi di Cenaia e San Miniato (PI), collaboro con Fondazione ANT che fornisce assistenza domiciliare oncologica rivolta ai pazienti e ai loro familiari.
Attualmente sono membro del Gruppo di Lavoro (GDL) per la “Psicologia delle cronicità, cure palliative e fine vita”, promosso dall’Ordine degli Psicologi della Toscana.
Collaborazioni precedenti sono state svolte presso l’AOU Meyer IRCCS di Firenze, all’interno di progetti di prevenzione rivolti all’età evolutiva (Progetto WALO e Nutriamoci di Benessere); i Consultori Giovani delle Valli Etrusche (Azienda USL Toscana Nord-Ovest), con attività di presa in carico individuale, incontri nelle scuole di ogni ordine e grado e conduzione di gruppi adolescenti; il Servizio Cerco Asilo dell’IRCCS Fondazione Stella Maris; la U.O. Psicologia Clinica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
Qualcosa in più su di me…
Oltre al mio lavoro, amo la musica e l’arte in tutte le sue forme: modi diversi di raccontare la vita, capaci di esprimere significati che spesso sfuggono alle parole.
Mi affascina il viaggio, soprattutto quello verso luoghi dove la vita brulica, si intreccia, si mostra in tutto il suo movimento caotico e vitale. C’è qualcosa di profondamente umano in quel disordine vivo, che parla di possibilità, di energia, di trasformazione.
In quelle immagini ritrovo qualcosa che sento vicino anche al mio lavoro clinico: l’importanza di riconoscere e accogliere la complessità delle storie personali, con i loro contrasti e le loro sfumature.
Nel percorso terapeutico, quel “caos” non è qualcosa da eliminare, ma da esplorare, per scoprire, insieme, come dentro quel movimento possa emergere qualcosa di vitale, autentico, proprio.
Attività
Mi occupo di consulenze psicologiche per bambini a partire dai 10 anni, adolescenti, giovani adulti, adulti e terza età.
Le principali aree di intervento riguardano:
disturbi depressivi,
disturbi d’ansia,
difficoltà relazionali,
difficoltà nella regolazione emotiva,
disturbi di personalità,
momenti critici del ciclo di vita come malattie e lutti,
disturbi del comportamento alimentare,
disagi esistenziali,
fatiche connesse al percorso di crescita,
sostegno alla genitorialità.
I primi colloqui hanno una funzione di conoscenza e di orientamento: uno spazio in cui, insieme, cerchiamo di comprendere che cosa sta accadendo e se un percorso terapeutico può essere la strada più adatta in quel momento.
È un tempo importante, che permette di definire obiettivi condivisi e di costruire, passo dopo passo, un percorso su misura della persona e della sua storia.
Filosofia
Il paradigma entro cui lavoro è quello della complessità, che vede l’essere umano immerso in un sistema di connessioni da cui è impossibile separarlo: egli trova le sue soluzioni di vita in una tensione continua tra stimoli interni ed esterni. Nella stanza di terapia, incontrare l’altro significa “essere tenuti svegli da un enigma” (Husserl), col quale avviare un autentico processo di esplorazione, quasi come fosse una danza: ci poniamo domande, anziché fornire risposte, sosteniamo gli imprevisti, le crisi e, perché no, le contraddizioni all’interno del divenire della vita. Grazie alla reciprocità della relazione terapeutica si generano nuovi significati e si mettono tra parentesi i modi abituali di vivere. Il finale è aperto e le possibilità di appropriarsi di sé sono molteplici, per lasciare spazio alla libertà di pensiero e alla creatività.
“Tu vivi. Ma è tua la vita?”
— Michele Minolli
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